Il turismo è uno di quei settori che, pur soffrendo la crisi, può comunque offrire grosse soddisfazioni, se ben gestito. Investire nel settore turistico è fondamentale per l’economia di questo Paese che è stato piegato dalla crisi e che non sempre ha dimostrato di credere nelle bellezze di cui è dotato. Per questo motivo al giorno d’oggi può essere azzeccata la scelta di investire in questo settore, aprendo villaggi turistici in Salento. Il Salento inoltre è una zona molto richiesta dai turisti, essendo una terrà dove c’è molto da fare e vedere. Come aprire dunque i villaggi Salento?
Aprire una struttura di questo tipo non è così semplice. Per essere in regola ed esser certi di rispettare quelle che sono le normative generali, è bene rivolgersi agli uffici provinciali, che potranno chiarire ogni aspetto. Sebbene la normativa in tal senso non sia uniforme, in generale sappiate che sono gli uffici provinciali a “catalogare” il tipo di struttura ricettiva, quelli comunali invece a concedere l’autorizzazione che sarà rilasciata al soggetto specifico.
Una delle scelte più delicate è quella che riguarda l’ubicazione dei villaggi turistici in Salento. Questi devono essere situati in luoghi facilmente raggiungibili, devono essere dotati delle necessarie attrezzature e di un buon impianto elettrico ed idrico. Anche l’impianto fognario dovrà chiaramente essere adeguato e ancora le singole unita abitative devono rispondere a determinati canoni, per questo, è necessario rivolgersi all’ente locale di competenza per essere sicuri che i lavori siano a norma.
La prima azione materiale da compiere per aprire villaggi in Salento è quella di rivolgersi al SUAP del comune di pertinenza, lo sportello unico delle attività produttive. Molti comuni prevedono l’accesso online. Presso l’ufficio comunale adibito al SUAP bisogna richiedere le informazioni e la modulistica per fare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, ovvero la vecchia DIA (Denuncia di Inizio Attività).
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